mercoledì 22 dicembre 2010

I 6 motivi per i quali Spalletti non andrà all'Inter


In questi giorni si è discusso in maniera intensa e accesa, spesso a sproposito, sull'identità del possibile successore di Rafael Benitez sulla panchina dell' FC Internazionale Milano. Nei punti seguenti cercherò di esprimere le mie opinioni e il motivo del mio scetticismo nei confronti della candidatura di Luciano Spalletti per la panchina neroazzurra.

L'esistenza di un progetto valido e ambizioso. Luciano Spalletti ha un contratto blindato fino al Dicembre 2012; in esso sta tutto il desiderio del toscano e dei massimi esponenti del club di rendere in pochi anni lo Zenit un top club europeo. Difficile, quasi impossibile, che in corso d'opera Miller & co. decidano di ridimensionare il tutto, sarebbe quasi un autogol sia della società che dello stesso allenatore.

La presenza di un ambiente caldo. San Pietroburgo è la Venezia dell'est e la tifoseria è una delle più attaccate e calde di tutto l'est europeo. Spalletti, complici i precoci risultati ottenuti, è stato sin da subito amato e supportato. Sentimenti ricambiati, a vedere il dopo gara di Zenit-Krylya Sovetov.
Da elogiare anche il suo rapido ambientamento: gli altri italiani in Russia che erano arrivati negli anni precedenti (Pelizzoli, Brandi, Rosina) avevano agito solo da comparse.

Il totale rifiuto della Gazprom di privarsi del proprio allenatore. La Gazprom, primo finanziatore del club, non ha alcun problema in termini economici ed, anzi, non si farebbe intimidire in alcun modo in una sfida di 'peso' con i soldoni della Saras di Moratti. E poi, come ha detto in questi giorni il presidente Dyukov, la figura di Spalletti ricalca l'esatto allenatore che da tempo lo Zenit stava cercando, un uomo che si contraddistingue per i suoi valori umani ed etici.

Le continue e ignorate dichiarazioni di Spalletti. Spesso nell'ultimo mese e anche durante la stagione regolare l'allenatore di Certaldo ha più volte elogiato la RPL e la sua società, precludendo un suo veloce ritorno nel Belpaese.

La già intrapresa pianificazione della prossima stagione e del correlato calciomercato. Spalletti si è già messo al lavoro per la prossima stagione, più lunga e impegnativa, magari anche più soddisfacente: 76 milioni a disposizione per puntellare la rosa e primo ritiro a Dubai da metà Gennaio

Il desiderio di Luciano Spalletti di partecipare alla Champions League col giaccone dello Zenit. Espresso più volte, è il desiderio principale del 'pelato': vuole proprio vedere come i ragazzi che ormai stima ed elogia riescano ad esprimersi nella massima competizione europea per club.

Il trattamento dei media italici verso la squadra biancoblu è stato come al solito irrispettoso e irriguardoso, come quando si parla di spostamenti di giocatori: quando non si sa cosa scrivere arriva sempre lo Zenit su qualsiasi giocatore italiano. Ma lo Zenit va fortissimo anche senza italiani, o, meglio, senza italiani in campo.

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