giovedì 30 luglio 2009
Pogrebnyak e lo Stoccarda sempre più vicini
Dopo Tymoschuk, un altro giocatore dello Zenit San Pietroburgo pare destinato ad approdare in Germania.
Si fa sempre più serrata la lotta tra Pogrebnyak e lo Zenit: da un lato la società russa è disposta ad offrire al 25enne uno dei più alti salari di tutta la Russian Premier League, dall'altro il giocatore che, con l'appoggio di padre e procuratore, è intenzionato ad andarsene. Già nei giorni scorsi il tecnico del Blackburn Sam Allardyce aveva fatto un sondaggio sull'attaccante, ma al momento l'interesse dello Stoccarda è decisamente più intenso.
Come detto anche il padre Viktor consiglia un addio: "allo Zenit mio figlio guadagna quasi meno di tutti! Ricordo che l'anno scorso prima della partita in coppa Uefa col Marsiglia gli hanno detto: Se segni due gol ti aumentiamo lo stipendio. Pavel li ha segnati e non è successo nulla. Stessa cosa contro il Bayern, per cui fate un pò voi. Mi sembra che molto dipenda dall'atteggiamento diffidente di Advocaat nei suoi confronti. Un'altra cosa che non mi piace poi è il modo in cui i tifosi dello Zenit lo ricoprono di ingiurie, come se fosse tutta colpa sua! Per cui ritengo che Pavel faccia bene ad andarsene da San Pietroburgo. La soluzione ideale per lui sarebbe un qualsiasi club della Premier League inglese".
L'agente del giocatore Oleg Artemov manifesta invece lo stallo delle contrattazioni con la squadra russa per il rinnovo del contratto che scade alla fine del 2009, con Pogrebnyak che rifiuta l'offerta dello Zenit mentre valuta quella dei tedeschi pronti a investire 10 milioni per il cartellino e a stipendiare la punta a tre milioni annui. Il procuratore fa sapere poi che è inamissibile la maniera con cui viene insultato ogni settimana il suo assistito, ricoperto di riprovevoli epiteti dai tifosi e che la gara dello scorso Sabato contro il Rubin ne è stata solo l'ultima dimostrazione.
Altra telenovela quindi in casa Zenit, proprio un anno dopo quella che riguardò Andrei Arshavin ceduto poi solo a Febbraio ai londinesi dell'Arsenal.
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